About

PROGETTO

ERASMUS+ PROGRAMME - KA2 COOPERATION PARTNERSHIP PROJECT
n°2023-1-IT01-KA220-VET-000156675
La competenza Imparare ad Imparare per formatori IeFP

Introduzione

Il CEDEFOP nella nota informativa del dicembre 2022 Guardare al passato per comprendere il futuro: quali sono i possibili sviluppi dell’IeFP in Europa?, si interroga su come i contenuti e l’offerta di IeFP rispondono alle mutevoli esigenze dei paesi, del mercato del lavoro e della società. Insieme al ripensamento degli standard formativi e dei programmi di studio, viene posta una forte enfasi sulla necessità di superare le barriere tra formazione iniziale e formazione continua, per creare percorsi di apprendimento permanente per lo sviluppo delle competenze trasversali e professionali. La nota conclude che “Il modo in cui ciò accadrà, determinerà la rilevanza e la qualità complessiva dell’IFP nei prossimi decenni” (CEDEFOP, 2022, 5). 

Il progetto Erasmus K2 che viene qui presentato, iniziato ad ottobre 2023 e tuttora in corso,  intende rispondere a questa sfida, proponendo lo sviluppo di una competenza largamente riconosciuta come fondamentale per il sostegno dell’apprendimento permanente: l’imparare ad imparare. 

Il quadro teorico scelto per lo sviluppo del progetto su tale competenza è rappresentato, da una parte, dal testo della Raccomandazione del Consiglio Europeo del 22 maggio 2018 sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente, riferendosi proprio alla competenza “Personale, sociale e capacità di imparare ad imparare” e, dall’altra, dal LIFECOMP (2020).

I partner operativi di progetto sono 2 centri di Formazione Professionale (BIC – Slovenia e SPOK – Germania), 2 associazioni che rappresentano una rete di centri di formazione professionale (SCF – Italia e ANFA – Francia) e un istituto di ricerca e formazione continua (ISRE – Italia). È inoltre presente un partner aziendale associato: IVECO – Italia

La partnership è stata creata in quanto tutti gli enti hanno convenuto sul fatto che la competenza “imparare a imparare” sia da considerare strategica per il successo formativo degli studenti e per il loro inserimento sociale e lavorativo. Del resto la letteratura italiana ed internazionale dagli anni 80 ad oggi sostiene questa affermazione (Hautamaki, 2002; Pellerey, 2006; Marcuccio 2009; Stringher, 2021).

A fronte di questo bisogno è stato però rilevato come i formatori si trovino in forte difficoltà nel comprendere lo sviluppo di tale competenza e, soprattutto, nella messa in pratica di azioni formative che la supportino nei percorsi di IeFP (Giovannini, Santanicchia, 2023). È per questo che nel progetto il target principale è costituito proprio dai formatori. L’ipotesi sottostante è che sia necessario anzitutto prendersi cura del loro sviluppo professionale, della loro capacità di apprendere ad apprendere, per un aggiornamento continuo delle competenze nella vita adulta e per rafforzare la loro resilienza nel delicato ruolo educativo che svolgono nei confronti degli studenti, ma anche per apprendere a migliorare costantemente le proprie competenze professionali a partire dal fallimento di un intervento educativo (Winnie, Hadwin, 1998; Marcuccio, 2016).

Conseguentemente lo sviluppo della competenza “imparare ad imparare” dei formatori è stata pensata all’interno di un modello eutagogico di apprendimento permanente. In questo modello “il discente non è solo attore del proprio apprendimento ma rappresenta un agente capace di contribuire a trasformare il proprio contesto di azione grazie ad una matura libertà/possibilità di scelta e di autogoverno […]; il modello eutagogico è stato definito per la prima volta da Hase e Kenyon (2000) come una forma di apprendimento autodeterminato”. Mentre in pedagogia l’apprendimento è controllato dall’insegnante, in andragogia è autodiretto e guidato dal formatore, in eutagogia l’apprendimento si caratterizza come autodeterminato e autoadattativo” (Costa, 2023, 80). 

OBIETTIVI

L’obiettivo principale, quindi, è quello di definire un percorso formativo, basato su un framework condiviso tra i partner europei, per lo sviluppo della competenza Imparare ad imparare per formatori della IeFP; il modello comune sarà validato attraverso un corso di formazione pilota, a livello nazionale e transnazionale, con formatori operanti in settori professionali specifici (automotive e ristorazione). Gli obiettivi specifici sono i seguenti:

Metodo e approccio

L’approccio che adottiamo è quello razionalista dell’UE che si concretizza nella didattica per competenze e che conseguentemente è culturacentrico (Baldacci, 2008).

Il progetto si suddivide in tre fasi: 

  1. elaborazione di un framework comune della competenza “imparare ad imparare” per formatori della IeFP – da ottobre 2023 a aprile 2024. I principali risultati di questa fase vanno ricercati innanzitutto nello sviluppo di un linguaggio condiviso e di una visione comune della competenza dell’“imparare ad imparare” per i formatori dell’IeFP. In tale fase viene elaborata una base conoscitiva e interpretativa indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi del progetto. Il quadro elaborato, a partire dal LIFECOMP, offrirà una chiave interpretativa specifica non solo per l’IeFP ma anche per due specifici settori professionali, quello automobilistico e quello della ristorazione. L’esercizio dell’imparare a imparare, infatti, come ogni competenza, è sensibile al dominio, al contesto. Il framework sarà composto da indicatori e descrittori di prestazione per sostenere lo sviluppo dell’attività di formazione e valutazione.
  2. sviluppo, implementazione e validazione di un percorso formativo per lo sviluppo della competenza “imparare ad imparare” per i formatori – da maggio 2024 a luglio 2025. Gli obiettivi specifici di questa fase sono: la definizione e la validazione di un programma formativo, compresi i risultati dell’apprendimento, relativo alla competenza “imparare ad imparare” per formatori dell’IVET e l’elaborazione dei relativi materiali didattici/didattici (testi, esercizi, compiti reali, ecc.). Tale proposta formativa verrà costruita seguendo l’approccio eutagogico sopra riportato e, una volta sperimentata, costituirà la base per valutare sia i risultati di apprendimento sia il framework elaborato. La creazione di un database di tutti i documenti e gli output relativi alla formazione in una piattaforma open-source, permette di renderla sempre disponibile e accessibile ai formatori che partecipano al progetto ma anche a tutti coloro che vorranno utilizzarli.
  3. sviluppo e sperimentazione di alcune pratiche didattiche con gli studenti. In tale fase si arriverà all’elaborazione di un Repertorio di attività didattiche per lo sviluppo della competenza “imparare ad imparare” nei settori dell’automotive e della ristorazione. In funzione della lettura di dati che riguardano la competenza “imparare ad imparare” degli studenti, i formatori verranno anche stimolati all’utilizzo dei Learning Analytics (LA) con l’obiettivo principale di fornire loro e agli studenti stessi informazioni dettagliate sull’apprendimento. Ciò può includere dati come il rendimento degli studenti, i modelli di apprendimento, i comportamenti e le abitudini di studio online o in aula. Le attività svolte con gli studenti sono intese qui come un mezzo per supportare i formatori nella riflessione, come parte della loro formazione. Tale fase contribuirà all’obiettivo generale di aumentare la capacità dei formatori e degli insegnanti dell’IeFP di riflettere sulla propria pratica professionale “per elaborare orizzonti di significato” (Schön, 1993).
 

Risultati

I risultati che presenteremo in questo contributo sono:

  1. un report di analisi di pratiche ed esperienze sullo sviluppo della competenza “imparare ad imparare” in particolare per formatori della IeFP nei quattro paesi partner (Italia, Francia, Germania, Slovenia). Il report di analisi potrà sicuramente essere utile per capire cosa si sta facendo in altri paesi europei in merito allo sviluppo della competenza L2L nella formazione formatori della IeFP;
  2. il framework condiviso sulla competenza “imparare a imparare” per formatori della IeFP, con indicatori e descrittori, a partire da quello già formulato nel LIFECOMP, con particolare riferimento ai settori dell’automotive e della ristorazione. il framework, considerando che sarà condiviso tra operatori della IeFP di ben 4 paesi europei, potrà costituire un ottimo punto di partenza per la riflessione sulla formazione formatori e per la costruzione di percorsi di sviluppo professionale. Una ulteriore prospettiva di sviluppo può essere quella di verificare la validità del framework per insegnanti che vengono da altri contesti o che lavorano con altre fasce di età, in un’ottica evolutiva.
  3. Validazione di un percorso formativo, con relativi risultati di apprendimento, finalizzato all’innovazione e allo sviluppo del profilo del formatore della IeFP, attraverso il miglioramento della padronanza della competenza “Imparare ad apprendere”; tale percorso verrà sperimentato a livello nazionale  nazionale per insegnanti e formatori dell’IVET nei paesi di ciascun partner, con la partecipazione di minimo 15 docenti/formatori, nel settore automotive e food.
  4. Elaborazione di un repertorio di attività nei settori Automotive e Food che sarà reso disponibile in formato digitale e sperimentato in gruppi target selezionati di studenti.

Riferimenti bibliografici

Baldacci M. (Ed.). (2008). I modelli della didattica. Carocci.

Costa, M. (2022). La formazione iniziale dei docenti come leva per la creazione di un ecosistema capacitante per l’apprendimento e lo sviluppo professionale. Nuova Secondaria, 39(6), 95-102. 

Costa, M. (2023). Nuovi modelli eutagogici per la formazione continua.  Scuola Democratica 1, 77-92. 

CEDEFOP (2022). Briefing note. Looking back to look ahead: what is the future for VET in Europe?, https://www.cedefop.europa.eu/en/publications/9178

Demetrio, D. (2002). Autoformazione: le cifre, le pratiche. FOR – Rivista AIF per la formazione, 53, 18-26

Giovannini, F., & Santanicchia, M. (Eds.) (2023). Valutare competenze chiave nella IeFP. Fondamenti e sperimentazione di un dispositivo di valutazione formativa. INAPP.

Hase, S., Kenyon, C., (2000). From andragogy to heutagogy. UltiBase Articles, 5, 1-10

Hautamàki, J., et al. (2002). Assessing Learning-to-Learn. A framework. National Board of Education Marcuccio, M. (2009). L’imparare a imparare: da priorità strategica a pratica didattica. Una ricerca empirica nei percorsi professionalizzanti dell’obbligo formativo. In G. Domenici, R. Semeraro (Eds.), Le nuove sfide della ricerca didattica tra saperi, comunità sociali e culture (pp. 171-185). Monolite.

Marcuccio, M. (2016). Imparare a imparare nei contesti scolastici. Prospettive e sfide per l’innovazione didattica. Armando.Pellerey, M. (2006). Dirigere il proprio apprendimento. Autodeterminazinone e autoregolazione nei processi di apprendimento. Brescia.

Sala, A., Punie, Y., Garkov, V., Cabrera, M. (2020). LifeComp. The European Framework for Personal, Social and Learning to Learn Key Competence. European Commission Joint Research Centre.

Schön, D.A. (1993). Il professionista riflessivo. Per una nuova epistemologia della pratica professionale. Dedalo.

Stringher, C. (2021). Apprendere ad apprendere in prospettiva socioculturale. Franco Angeli. 

Winnie, P.H., & Hadwin, A.F. (1998). Study a self-regulated Learning. In D.J. Hacker, J. Dunlosky, A.C. Graesser (Eds.), Metacognition in educational theory and practice (pp. 277-304). Lawrence Erlabaum Associates.